POLITICA
2 min di lettura
Erdoğan: “Piena solidarietà contro la prepotenza israeliana”
Il Presidente Erdoğan ha dichiarato che nessuno potrà impedire alla Türkiye di stare al fianco degli oppressi di Gaza, che lottano per sopravvivere agli attacchi brutali di Israele.
Erdoğan: “Piena solidarietà contro la prepotenza israeliana”
Il Presidente Erdoğan parla durante la cerimonia di posa della prima pietra del nuovo campus del Ministero degli Affari Esteri turco ad Ankara, Turchia, 17 settembre 2025. / AA
13 ore fa

Il Presidente Recep Tayyip Erdoğan ha pronunciato un discorso risoluto in cui ha ribadito il suo impegno a sostenere i palestinesi e ha condannato gli attacchi israeliani contro Gaza.

Erdoğan, nel suo discorso durante la cerimonia di posa della prima pietra del nuovo edificio del Ministero degli Esteri tenutasi mercoledì nella capitale Ankara, ha dichiarato: "Non permetteremo che mani estranee profanino la sacra Gerusalemme. Lo so, il rancore di questi tipi che emulano Hitler forse non passerà mai. Noi, in quanto musulmani, non faremo nemmeno un passo indietro sui nostri diritti su Gerusalemme Est."

Il presidente ha proseguito: «Coloro che credono di poter costruire un futuro sicuro mediante oppressione, genocidio e barbarie, a costo della vita di bambini innocenti, come molti nella storia, subiranno inevitabilmente la sconfitta e affogheranno nel sangue che hanno versato. Non esiste via di fuga né salvezza da questo».

Erdoğan ha sottolineato l'impegno di Ankara per la causa di Gaza, evidenziando che la Türkiye "continuerà a mantenere una piena solidarietà con tutti coloro che sono bersaglio del banditismo israeliano, dalla Siria allo Yemen, dal Libano al Qatar".

Il Presidente ha dichiarato: "Nessuno può impedirci di stare al fianco degli oppressi di Gaza che lottano per sopravvivere sotto i brutali attacchi di Israele".

Erdoğan ha inoltre aggiunto: "Staremo in piedi a testa alta, come sempre nella storia, oggi e domani, Dio volendo, contro coloro che si nutrono di tensioni, che vogliono trasformare la nostra regione in un mare di sangue, che fomentano l'instabilità nella nostra geografia".