POLITICA
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La Cina respinge le accuse di Netanyahu sul "blocco informativo"
L'Ambasciata cinese a Tel Aviv ha dichiarato che Israele ha bisogno di "saggezza politica" invece di operazioni militari e bombardamenti incessanti su Gaza.
La Cina respinge le accuse di Netanyahu sul "blocco informativo"
"L'ambasciata ha dichiarato in un comunicato: 'La Cina è scioccata dalle dichiarazioni del leader israeliano'." / AP
6 ore fa

La Cina ha respinto le accuse di Netanyahu secondo cui applicherebbe un "blocco informativo" contro Israele, avvertendo che tali affermazioni danneggiano le relazioni bilaterali.

Pechino ha precisato che le affermazioni di Netanyahu sono completamente infondate e distruttive per le relazioni sino-israeliane, dichiarando di essere profondamente preoccupata per queste accuse e di non accettarle categoricamente. Il quotidiano sostenuto dallo stato Global Times ha richiamato l'attenzione sulla situazione giovedì, citando una dichiarazione rilasciata dall'Ambasciata cinese in Israele.

Il portavoce dell'ambasciata ha dichiarato: "La Cina è rimasta scioccata dalle dichiarazioni del leader israeliano".

Questa reazione è arrivata dopo che il genocida Netanyahu ha recentemente accusato alcuni paesi, inclusa la Cina, di aver lanciato un "blocco informativo" contro Israele investendo in tecnologie di intelligenza artificiale e utilizzando i social media.

"Israele ha bisogno di saggezza politica e diplomazia creativa"

L'Ambasciata ha precisato che le critiche sui social media non dovrebbero essere attribuite alla Cina e ha sottolineato che la comunità internazionale si è unita nel chiedere un cessate il fuoco immediato per porre fine alla guerra a Gaza e garantire il rilascio degli ostaggi.

Nella dichiarazione si legge: "Israele ha bisogno di saggezza politica e diplomazia creativa invece di sole operazioni militari e bombardamenti infiniti".

L'Ambasciata ha invitato Israele ad ascoltare gli appelli internazionali, a fermare le operazioni militari a Gaza e ad accettare un cessate il fuoco completo per prevenire una crisi umanitaria più profonda.

L'esercito israeliano ha ucciso più di 65.000 palestinesi a Gaza dall'ottobre 2023, la maggior parte dei quali donne e bambini.

I bombardamenti incessanti hanno reso la regione inabitabile e hanno causato la diffusione di fame e malattie.