POLITICA
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Austria, nuove accuse di spionaggio russo dopo la promessa del governo di modificare la legge
Il ricercatore Dmitry Erokhin è accusato di avere legami con Pravfond, un fondo statale indipendente soggetto a sanzioni dell’UE.
Austria, nuove accuse di spionaggio russo dopo la promessa del governo di modificare la legge
L'IIASA, fondata durante la Guerra Fredda per promuovere gli scambi scientifici tra Est e Ovest, ha dichiarato di aver condotto un'indagine interna sulle affermazioni. / AFP
16 settembre 2025

Dal 1955, l’Austria mantiene una neutralità costituzionale ed è sede di numerose organizzazioni delle Nazioni Unite e di altri enti internazionali. Il Paese si è a lungo considerato un ponte tra Mosca e l’Occidente.

Negli ultimi anni, tuttavia, si è trovato ad affrontare una serie di accuse legate allo spionaggio russo.

L’ultimo caso riguarda il ricercatore Dmitry Erokhin, accusato di avere legami con Pravfond, un fondo patrimoniale indipendente sottoposto a sanzioni dell’UE. Creato da Mosca, il fondo è sospettato di finanziare progetti di disinformazione e di sostenere sospetti di spionaggio.

Erokhin lavora presso l’Istituto internazionale per l’analisi dei sistemi applicati (IIASA), vicino a Vienna, e dal 2019 ha pubblicato studi sulla navigazione artica, sugli investimenti cinesi nell’Europa orientale, nonché su disinformazione e teorie del complotto.

Secondo informazioni condivise sui social media, il ricercatore avrebbe collaborato con altri tre studiosi dell’IIASA formatisi in Russia.

Secondo un’inchiesta pubblicata a maggio dal quotidiano austriaco Der Standard, Dmitry Erokhin ha presieduto dal 2022 al 2024 un’associazione “dedicata alla promozione generale dei valori culturali, giuridici e umanitari”, con sede allo stesso indirizzo dell’Istituto culturale russo a Vienna.

Il giornale sostiene che Erokhin abbia utilizzato l’associazione come punto di contatto per fornire assistenza legale alla diaspora russa in Austria e che abbia ricevuto finanziamenti da Pravfond. Tali accuse rientrano in un’indagine più ampia condotta dal consorzio giornalistico Organized Crime and Corruption Reporting Project (OCCRP).

L’inchiesta ha portato, lo scorso giugno, all’arresto in Danimarca di un cittadino russo legato a Pravfond.

Nessuna prova”

L’IIASA, istituto fondato durante la Guerra Fredda per promuovere lo scambio scientifico tra Est e Ovest, ha reso noto di aver avviato un’indagine interna sulle accuse, precisando attraverso un portavoce: «L’IIASA non ha trovato alcuna prova di comportamenti scorretti da parte di Erokhin, che lavora tuttora presso l’istituto».

Il ricercatore ha negato qualsiasi legame con Pravfond e ha dichiarato di voler avviare un’azione legale.

Il quotidiano Der Standard ha riferito di aver ricevuto una lettera da un avvocato che chiedeva la rimozione del nome di Erokhin da un articolo online, ma che non è stato presentato alcun “reclamo ufficiale”. Il giornale ha sottolineato di «non aver visto alcun motivo per modificare il rapporto».

Il Ministero degli Esteri austriaco ha confermato che Erokhin è in possesso di un “visto ancora valido” e che il governo “non ha ricevuto dalla polizia ulteriori informazioni che lo incriminino”.

Fondi UE

Il caso ha messo in luce le difficoltà, previste dalla legislazione austriaca, nell’indagare su sospetti di spionaggio quando non risultano “a danno dell’Austria”.

Il governo guidato dai conservatori, entrato in carica quest’anno, ha promesso di “ampliare” la portata dei reati di spionaggio, ma finora non ha fornito ulteriori dettagli.

Secondo il rapporto 2024, l’IIASA ha ricevuto oltre 22 milioni di dollari in contratti e sovvenzioni, parte dei quali provenienti dall’Unione europea.

Ad aprile, la Corte dei conti europea ha criticato la mancanza di controlli adeguati per garantire che le organizzazioni finanziate con fondi comunitari agiscano in conformità con i valori dell’UE.