POLITICA
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Il governo israeliano diviso sulla risposta al riconoscimento occidentale dello Stato palestinese
Netanyahu favorisce una risposta cauta all'annessione della Cisgiordania sotto la pressione dell'estrema destra, sottolineando la necessità di coordinarsi con l'amministrazione statunitense per mantenere la stabilità della coalizione
Il governo israeliano diviso sulla risposta al riconoscimento occidentale dello Stato palestinese
Netanyahu cerca una stretta collaborazione con il presidente americano Donald Trump sulla risposta di Israele. / Foto: AP
11 ore fa

Secondo i media israeliani, sono emerse divisioni all'interno della coalizione di governo israeliana su come rispondere all'ondata di riconoscimenti internazionali di uno Stato palestinese.

Benjamin Netanyahu ha convocato una riunione urgente nella giornata di domenica, escludendo però il ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir e il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, per discutere la reazione di Israele alle decisioni prese da alcuni paesi occidentali, secondo quanto riportato da Channel 12.

Fonti politiche anonime citate dall'emittente hanno affermato che gli alleati di Ben-Gvir hanno interpretato questa mossa come un tentativo di attenuare le richieste di estensione della sovranità israeliana sulla Cisgiordania. Questi e altre figure dell'estrema destra stanno spingendo per misure più dure, tra cui l'accelerazione dei piani di annessione e lo smantellamento dell'Autorità Palestinese.

Netanyahu, tuttavia, sembra preferire un approccio più cauto, con l'obiettivo di preservare la stabilità della coalizione e di evitare ulteriori ripercussioni diplomatiche. Durante la riunione, avrebbe sottolineato l'importanza di coordinarsi strettamente con l'amministrazione del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump per definire la risposta di Israele.

Domenica, Regno Unito, Canada, Australia e Portogallo hanno annunciato il riconoscimento della Palestina, portando a 153 su 193 il numero totale di Stati membri delle Nazioni Unite che hanno compiuto questo passo.

Altri undici Paesi — tra cui Malta, Lussemburgo, Francia, Belgio e Armenia — hanno dichiarato l'intenzione di estendere il riconoscimento durante l'80ª sessione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che si terrà questo mese a New York, dove lunedì i leader mondiali si riuniranno per il dibattito di alto livello.