POLITICA
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Gli Stati Uniti definiscono 'performativo' il riconoscimento della Palestina da parte degli alleati
Washington, con la motivazione della liberazione degli ostaggi e della sicurezza di Israele, ha preso le distanze dai suoi alleati rafforzando ulteriormente il proprio sostegno a Tel Aviv.
Gli Stati Uniti definiscono 'performativo' il riconoscimento della Palestina da parte degli alleati
Netanyahu ha dichiarato che la risposta di Israele sarà annunciata al suo ritorno dagli Stati Uniti, dove è previsto un incontro con il presidente Donald Trump. / AP Archive
13 ore fa

Gli Stati Uniti hanno definito "performativo" il riconoscimento dello Stato palestinese da parte di diversi alleati chiave, tra cui Gran Bretagna, Australia e Canada.
"Il nostro obiettivo rimane una diplomazia seria, non gesti performativi. Le nostre priorità sono chiare: il rilascio degli ostaggi, la sicurezza di Israele e la pace e la prosperità per l'intera regione", ha dichiarato un portavoce del Dipartimento di Stato americano in condizione di anonimato, attribuendo la colpa ad Hamas.

Le dichiarazioni americane sono giunte nella medesima giornata in cui Regno Unito, Canada, Australia e Portogallo hanno ufficializzato il riconoscimento della Palestina, determinando una svolta di portata storica.

Il primo ministro britannico Keir Starmer ha motivato la decisione affermando: "Dinanzi all'orrore crescente che imperversa in Medio Oriente, agiamo per preservare la prospettiva della pace e della soluzione basata su due Stati".

Dal canto suo, il premier canadese Mark Carney ha aggiunto: "Offriamo una partnership finalizzata a edificare la promessa di un futuro pacifico tanto per lo Stato di Palestina quanto per lo Stato di Israele".

Nel corso dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite di quest'anno, si prevede che anche Francia, Belgio, Lussemburgo, Malta, Andorra e San Marino procederanno al riconoscimento della Palestina, una mossa che rischia di isolare ulteriormente Israele e, per riflesso, gli stessi Stati Uniti.

La reazione di Israele

Benjamin Netanyahu ha dichiarato che, al suo ritorno dagli Stati Uniti, renderà nota la risposta di Israele. Durante la sua visita a Washington è previsto un incontro con il presidente Donald Trump.

“Ho un altro messaggio per voi: questo non accadrà. A ovest del fiume Giordano non sorgerà alcuno Stato palestinese”, ha affermato Netanyahu.

Il ministro della Sicurezza nazionale, l’estremista di destra Itamar Ben-Gvir, ha invece esortato il governo israeliano ad annettere la Cisgiordania occupata e a “schiacciare completamente l’Autorità Palestinese”.

In un messaggio pubblicato sulla piattaforma X, Ben-Gvir ha annunciato che presenterà una proposta di annessione della Cisgiordania nella prossima riunione di governo.

Attualmente circa tre quarti degli Stati membri delle Nazioni Unite riconoscono la Palestina; Irlanda, Spagna e Norvegia hanno ufficializzato tale riconoscimento lo scorso anno.