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Lukoil venderà gli asset esteri dopo le nuove sanzioni di Stati Uniti e Regno Unito
Lukoil afferma che la vendita degli asset è stata effettuata nell’ambito di una licenza di liquidazione concessa dal Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, la quale autorizza operazioni limitate per un periodo determinato.
Lukoil venderà gli asset esteri dopo le nuove sanzioni di Stati Uniti e Regno Unito
Lukoil says it will sell its foreign assets after new US and UK sanctions, under a limited OFAC wind-down licence / Reuters
21 ore fa

La compagnia energetica russa Lukoil ha annunciato l’intenzione di vendere i propri asset all’estero dopo le recenti sanzioni imposte dagli Stati Uniti e dal Regno Unito. La decisione è stata resa nota attraverso un comunicato ufficiale.

«PJSC Lukoil comunica l’intenzione di cedere le proprie attività internazionali a causa delle misure restrittive imposte da diversi Paesi nei confronti della società e delle sue filiali», si legge nella nota, precisando che sono già in corso le valutazioni delle offerte provenienti da potenziali acquirenti.

Il gruppo ha inoltre specificato che la vendita degli asset avverrà nell’ambito di una licenza transitoria rilasciata dall’Ufficio per il Controllo dei Beni Stranieri (OFAC) del Dipartimento del Tesoro statunitense, che consente operazioni limitate per un periodo determinato.

Lukoil ha infine aggiunto che potrebbe richiedere un’estensione della licenza per garantire la continuità operativa delle proprie attività internazionali.

Gravi sanzioni

Washington ha imposto sanzioni bloccanti a Lukoil, Rosneft e a 34 loro affiliate nell’ambito delle nuove misure che mirano al settore energetico russo. Le sanzioni fanno parte della politica dell’amministrazione del presidente Donald Trump nei confronti della Russia.

Anche il governo del Regno Unito, a metà ottobre, ha inserito Lukoil nella propria lista delle entità sanzionate.

Dopo l’annuncio delle misure, il valore di mercato di Lukoil è crollato bruscamente la scorsa settimana, registrando una perdita di circa 3,7 miliardi di dollari.

Secondo gli analisti, queste restrizioni potrebbero indebolire ulteriormente le esportazioni energetiche della Russia e accentuare le pressioni logistiche e sui prezzi.