Gli organizzatori della Flottiglia Globale Sumud hanno denunciato che le forze israeliane hanno speronato una delle imbarcazioni dirette verso Gaza, hanno lanciato idranti ad alta pressione contro la flottiglia e maltrattato gli attivisti a bordo.
Il Comitato Internazionale per la Rottura dell'Assedio di Gaza (ICBSG) ha dichiarato mercoledì sulla piattaforma X: «L'occupazione israeliana sta usando violenza contro le nostre navi, speronandone deliberatamente una, impiegando idranti e trattando brutalmente attivisti pacifici provenienti da 50 Paesi diversi».
Il Comitato ha avvertito della necessità di un intervento da parte dei governi, sottolineando che «i popoli delle capitali di tutto il mondo insorgono con rabbia».
Attacco alla flottiglia
La Flottiglia Globale Sumud, che trasporta aiuti umanitari e materiale medico, era partita alla fine di agosto e, in condizioni normali, sarebbe dovuta arrivare giovedì mattina sulle coste di Gaza.
Gli organizzatori hanno riferito che la marina israeliana ha bloccato il convoglio in acque internazionali, interrompendo le comunicazioni e salendo a bordo di diverse imbarcazioni, tra cui Alma e Sirius.
Successivamente, la Flottiglia ha annunciato che le forze israeliane hanno preso d'assalto anche le navi Spectre, Dir Yassine e Aurora. Israele è stato accusato di ostacolare le richieste di aiuto e di prendere di mira operatori umanitari disarmati.
Secondo l'ICBSG, a bordo della flottiglia si trovavano attivisti provenienti da oltre 45 Paesi.
Questa missione è considerata il più grande tentativo degli ultimi anni di rompere l'assedio su Gaza: la flottiglia comprendeva circa 50 imbarcazioni con un totale di 532 civili a bordo.
L'attacco alla flottiglia ha suscitato condanne e proteste in numerose città del mondo.
Manifestazioni si sono svolte a Istanbul, Roma, Barcellona, Berlino e Bruxelles, dove gli attivisti hanno chiesto il rilascio dei detenuti e che Israele risponda delle proprie azioni, incluso l'uso illegittimo della forza in acque internazionali.
Organizzazioni per i diritti e coalizioni umanitarie hanno ribadito l'appello a un'azione internazionale urgente per garantire la sicurezza delle persone a bordo e permettere che gli aiuti umanitari raggiungano i palestinesi di Gaza.
La Striscia, dove vivono circa 2,4 milioni di persone, è sotto assedio israeliano da quasi 18 anni. Le agenzie umanitarie hanno più volte avvertito che la carenza di cibo, medicine e carburante ha raggiunto livelli critici.
Gli organizzatori della flottiglia hanno dichiarato che, nonostante l'attacco israeliano, continueranno i loro sforzi per rompere l'assedio, definendoli parte di un movimento globale di solidarietà con il popolo palestinese.