POLITICA
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Cina promette di "combattere fino alla fine" nella crescente guerra commerciale con gli Stati Uniti
Pechino condanna i nuovi dazi del 100% imposti da Trump e le tariffe portuali di ritorsione come misure "legittime" per difendere la sicurezza nazionale in un contesto di crescenti tensioni commerciali.
Cina promette di "combattere fino alla fine" nella crescente guerra commerciale con gli Stati Uniti
China says it will "fight to the end" in its trade war with the US after President Trump announces new 100 percent tariffs on Chinese goods [File] / AP
14 ottobre 2025

La Cina ha dichiarato di essere pronta a "combattere fino alla fine" in una guerra commerciale con gli Stati Uniti, dopo che il presidente Donald Trump ha annunciato nuovi dazi e restrizioni all'esportazione sui beni cinesi.

"Sulla questione delle guerre tariffarie e commerciali, la posizione della Cina rimane coerente," ha affermato un portavoce anonimo del ministero del commercio.

"Se volete combattere, combatteremo fino alla fine; se volete negoziare, la nostra porta rimane aperta."

La decisione di Trump di imporre un ulteriore dazio del 100% sulle importazioni cinesi è arrivata in risposta alle recenti restrizioni di Pechino sulle esportazioni di terre rare, minerali fondamentali per le industrie tecnologiche e militari. Trump ha descritto le misure cinesi come "molto ostili" e "sorprendenti".

Pechino ha difeso le restrizioni all'esportazione, affermando che si tratta di "azioni legittime" secondo la legge cinese e motivate da preoccupazioni per la sicurezza nazionale.

"Come grande potenza responsabile, la Cina ha costantemente e risolutamente tutelato la propria sicurezza nazionale e la sicurezza collettiva internazionale," ha dichiarato il ministero.

L'ultima escalation è avvenuta mentre entrambi i paesi hanno iniziato ad applicare tariffe reciproche sui porti per le navi dell'altro, aprendo un nuovo fronte nella guerra commerciale.

La Cina ha dichiarato di aver iniziato a raccogliere le nuove tasse martedì su tutte le navi di proprietà, gestite, costruite o battenti bandiera statunitense, ma ha esentato le navi costruite in Cina o che entrano nei porti cinesi per riparazioni.

Le tariffe si applicheranno al primo porto di ingresso o fino a cinque viaggi annuali, seguendo un ciclo di fatturazione che inizia il 17 aprile, secondo i dettagli pubblicati dall'emittente statale CCTV.

Anche gli Stati Uniti hanno iniziato a raccogliere tariffe portuali sulle navi legate alla Cina, come parte di quello che Washington descrive come uno sforzo per ridurre il dominio di Pechino nella navigazione globale e rafforzare la costruzione navale americana.

Venerdì, Trump ha inoltre annunciato piani per imporre controlli all'esportazione su "qualsiasi software critico" a partire dal 1° novembre, avvertendo di ulteriori misure se Pechino non revocherà le sue restrizioni sulle terre rare.

La disputa commerciale ha scosso i mercati e ha messo in ombra un possibile incontro tra Trump e il presidente cinese Xi Jinping in Corea del Sud.