Il Senato degli Stati Uniti non è riuscito ad approvare un disegno di legge repubblicano per porre fine alla chiusura del governo, che è ora al suo quattordicesimo giorno.
Con un voto di 49-45, il Senato martedì non ha invocato la cloture sulla mozione per procedere con una misura approvata dalla Camera per finanziare il governo fino al 21 novembre.
Entrambi i partiti continuano ad accusarsi reciprocamente di ostacolare i progressi per la riapertura del governo.
Il disegno di legge necessitava di 60 voti per procedere, ma ha incontrato l'opposizione della maggior parte dei Democratici e di alcuni Repubblicani.
Due membri del caucus democratico — la senatrice Catherine Cortez Masto del Nevada e il senatore indipendente Angus King del Maine — si sono uniti alla maggior parte dei Repubblicani nel sostenere la misura.
Il senatore repubblicano Rand Paul ha votato contro l'avanzamento del disegno di legge, lasciando ai Repubblicani la necessità di almeno otto Democratici che attraversassero le linee di partito affinché il provvedimento potesse procedere, mentre il leader della maggioranza al Senato John Thune ha votato "no" per poter presentare una mozione di riesame.
Il senatore democratico John Fetterman, che aveva sostenuto la misura in votazioni precedenti, non ha espresso un voto martedì sera.
Paralisi economica
Sebbene una chiusura del governo non porti automaticamente a una crisi economica conclamata, crea gravi disagi per molti aspetti della vita americana, aumentando anche l'incertezza sullo stato della più grande economia mondiale.
Molti dipendenti federali sono stati messi in congedo forzato o costretti a lavorare senza stipendio, mentre altri saranno posti in congedo obbligatorio fino all'approvazione di un nuovo bilancio.
Ogni agenzia federale ha il proprio piano di chiusura, che determina quali dipendenti governativi siano essenziali.
Dal 1° ottobre, giorno in cui è iniziata la chiusura, l'amministrazione Trump ha licenziato 4.108 dipendenti.
Il presidente Donald Trump ha anche dichiarato che presenterà un elenco di programmi democratici che saranno chiusi a causa della chiusura.