Un raro ritratto della moglie di Osman Hamdi Bey, dipinto dallo stesso artista ottomano pioniere, è stato messo in vendita all'asta con un valore stimato di 1,5 milioni di dollari.
Realizzato negli anni 1880, l'olio su tela, che misura 98 x 68 cm, è meno conosciuto rispetto ai dipinti più celebri di Hamdi Bey, principalmente perché è rimasto nelle mani della famiglia per decenni prima di entrare in una collezione privata.
Fino alla sua vendita nel 1995, il ritratto era appeso nella casa di Cenan Sarc (1913-2012), nipote di Osman Hamdi Bey e di sua moglie Naile Hanim. Nata in Francia come Marie Palyart, Naile Hanim era la seconda moglie dell'artista.
Il Museo Sakip Sabanci di Istanbul possiede già un altro ritratto di Naile Hanim, in cui l'artista ha dipinto la moglie di profilo sinistro, sempre su uno sfondo dorato.
Il museo sottolinea che l'oro era tradizionalmente usato per rappresentare figure sacre nell'arte islamica, medievale europea e del primo Rinascimento, e che Hamdi Bey, uno dei primi artisti turchi a dipingere donne su tela, lo utilizzava per “sottolineare la divinità della figura nel ritratto di sua moglie Naile Hanim.”
Sei mesi fa, anche l'opera di Osman Hamdi Bey “Preparando il caffè” ha fatto notizia quando è stata venduta per 1 milione di sterline (1,3 milioni di dollari) da Sotheby’s a Londra.
L'opera del 1881, a lungo ritenuta perduta e conosciuta in precedenza solo attraverso una fotografia in bianco e nero, è riemersa in modo simile dopo più di un secolo in collezioni private europee.
L'eredità artistica di Hamdi Bey
L'opera più famosa di Osman Hamdi Bey è “L'addestratore di tartarughe” (Kaplumbağa Terbiyecisi), dipinta nel 1906 e esposta al Museo Pera di Istanbul.
Il dipinto è considerato una delle opere più iconiche e preziose nella storia dell'arte turca e ha raggiunto valutazioni da record in mostre passate.
Nato in una famiglia ottomana d'élite, Osman Hamdi Bey fu inviato a Parigi nei primi anni 1860 per studiare legge, ma trovò invece la sua vocazione nella pittura e nell'archeologia.
Tornato a Istanbul, ricoprì incarichi diplomatici e guidò numerose spedizioni archeologiche. Nel 1882 fondò l'Accademia di Belle Arti di Istanbul, diventandone il primo direttore e formando una nuova generazione di artisti turchi.
Adottando tecniche artistiche occidentali per rappresentare soggetti orientali, non solo rispose al crescente mercato dell'arte orientalista del XIX secolo, ma utilizzò anche la sua profonda comprensione della cultura musulmana per creare rappresentazioni sfumate e rispettose della vita ottomana.














