Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato che il presidente russo Vladimir Putin e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump non escludono la possibilità di un futuro vertice.
Parlando durante una conferenza stampa a Mosca venerdì, Peskov ha indicato che questa comprensione si basa sulle recenti dichiarazioni pubbliche dei due leader.
"Sì, il presidente Trump ha affermato che al momento ha smesso di pensare all'organizzazione di un vertice. Tuttavia, negli ultimi due giorni, ha ripetutamente menzionato che non esclude la possibilità che un tale incontro possa avvenire in futuro", ha detto.
Peskov ha sottolineato che, poiché non sono state concordate date o dettagli specifici, sarebbe scorretto suggerire che qualcosa sia stato sabotato.
"Né Trump né Putin vogliono perdere tempo; non intendono incontrarsi solo per il gusto di farlo", ha aggiunto.
Il portavoce ha sottolineato che, affinché un incontro tra leader sia produttivo, è necessario completare prima il lavoro preparatorio a livello ministeriale, in particolare "dal Ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov e dal Segretario di Stato americano Marco Rubio".
'Pausa prolungata'
Alla domanda sui rapporti con l'Ucraina, Peskov ha descritto lo stato attuale dei negoziati come una "pausa prolungata", attribuendola alla "mancanza di volontà di Kiev di intensificare il processo negoziale".
"Questa riluttanza da parte di Kiev ad accelerare i colloqui di pace" è incoraggiata attivamente principalmente dai "supervisori europei" dell'Ucraina, ha sottolineato.
Riguardo all'avvertimento del presidente Putin di una "risposta sorprendente" nel caso in cui gli Stati Uniti consegnassero missili Tomahawk all'Ucraina, Peskov ha chiarito che Putin si riferiva a qualsiasi attacco in generale, non a un'arma specifica.
Per quanto riguarda le nuove sanzioni occidentali, ha affermato che la Russia risponderà in conformità con i propri interessi nazionali.
"Attualmente stiamo analizzando le sanzioni annunciate. Ovviamente, agiremo in modi che servano al meglio i nostri interessi. Questo rimane il nostro obiettivo principale", ha aggiunto.
Rifacendosi a una recente dichiarazione del presidente Trump, il portavoce del Cremlino ha concordato di valutare l'impatto delle nuove sanzioni dopo sei mesi.
"Infatti, aspetteremo e vedremo come si svilupperanno le cose tra sei mesi. Osserviamo ciò che sta accadendo ora, ricordiamo gli eventi dell'anno scorso e di quello precedente, e speriamo di comprendere meglio la situazione tra sei mesi, forse anche tra un anno", ha detto.
Passando al desiderio del Primo Ministro giapponese Sanae Takaichi di concludere un trattato di pace con la Russia, Peskov ha confermato che Mosca condivide questa aspirazione.
L'ufficiale ha aggiunto che il dialogo è "praticamente cessato" a causa dei "passi ostili" intrapresi dai precedenti governi giapponesi.










