TÜRKİYE
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Erdogan critica l'Israele "Stato di terrore" dopo il vertice di Doha
L'aggressione di Israele prende di mira tutte le nazioni musulmane, non solo la Palestina, avverte Erdogan, esortando a prendere "tutte le misure legali ed efficaci possibili" per porre fine alla sua impunità.
Erdogan critica l'Israele "Stato di terrore" dopo il vertice di Doha
Erdogan ha accolto con favore l'approvazione da parte dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite della recente Dichiarazione di New York, con 142 voti a favore. / User Upload
16 settembre 2025

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha definito l'attacco di Israele contro una squadra di negoziazione a Doha un “assalto codardo” che rappresenta “una sfida aperta al sistema e al diritto internazionale”, dopo aver condotto attacchi in Gaza, Siria, Libano, Yemen e Iran.

“Questo attacco ha dimostrato ancora una volta la portata della mentalità di occupazione e delle politiche terroristiche di Israele,” ha dichiarato Erdogan ai giornalisti martedì, al suo ritorno dal vertice d'emergenza arabo-islamico a Doha.

Il presidente ha sottolineato che la Türkiye si schiera fermamente al fianco del Qatar e del popolo palestinese, esprimendo le sue condoglianze per le vittime e augurando una pronta guarigione ai feriti.

Ha aggiunto che il vertice straordinario ha dimostrato la posizione unitaria del mondo islamico contro l'aggressione israeliana, con i leader che hanno concordato di considerare ulteriori misure diplomatiche ed economiche, inclusa una revisione delle relazioni con Tel Aviv.

Il comunicato finale, ha osservato, ha sottolineato che l'aggressione di Israele non prende di mira solo la Palestina, ma tutte le nazioni musulmane, e ha invitato all'adozione di “tutte le misure legali ed efficaci possibili” per fermare le sue azioni.

Erdogan ha accolto con favore l'approvazione recente da parte dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite della Dichiarazione di New York con 142 voti favorevoli, descrivendola come un punto di svolta negli sforzi diplomatici per una soluzione a due stati.

“Dimostra che Israele è sempre più isolato e che la posizione della Türkiye ha ottenuto un riconoscimento globale,” ha affermato.

“ Scenari irrealistici”

Affrontando le tensioni regionali, Erdogan ha respinto i “falsi scenari” di ridefinizione dei confini sotto il pretesto della “terra promessa”. Tali affermazioni, ha sostenuto, sono legalmente nulle e moralmente inaccettabili, servendo solo l'agenda dell'ideologia “radicale e fascista” di Israele.

Ha inoltre dichiarato che la leadership di Israele ha trasformato l'ideologia radicale in una “rete fascista di omicidi” che rappresenta una minaccia per musulmani, cristiani ed ebrei.

Ha esortato le nazioni islamiche a rispondere con conoscenza, cooperazione e unità.

“Quando ascolti gli ebrei che si oppongono al genocidio di Israele, puoi chiaramente vedere quanto sia pericolosa l'ideologia del sionismo. Se Israele sionista deve essere associato a qualcosa, è al terrorismo e al fascismo.”

Il presidente ha ribadito che Ankara continuerà ad agire come “portabandiera della causa palestinese”, sottolineando che l'obiettivo finale della Türkiye è garantire pace, giustizia e dignità umana in tutta la regione.