POLITICA
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Libia denuncia l'appello greco per annullare l'accordo marittimo del 2019 con la Türkiye
Il vicepresidente libico denuncia l'appello greco come una "chiara violazione della sovranità nazionale".
Libia denuncia l'appello greco per annullare l'accordo marittimo del 2019 con la Türkiye
Ouhida ha definito le dichiarazioni dell'oratore greco "una chiara violazione della sovranità nazionale". / AA Archive
9 dicembre 2025

Il Parlamento libico ha denunciato la richiesta della Grecia di annullare un memorandum d'intesa del 2019 sulla delimitazione delle frontiere marittime tra Tripoli e Ankara, definendola "una chiara violazione della sovranità nazionale".

Domenica, durante il suo incontro ad Atene con il suo omologo libico Aguila Saleh, il presidente del Parlamento greco Nikitas Kaklamanis ha affermato che l'accordo marittimo del 2019 tra Türkiye e Libia deve essere revocato.

"Abbiamo seguito con stupore e disapprovazione le ripetute dichiarazioni di esponenti greci, l'ultima delle quali è stata attribuita al presidente del Parlamento greco e conteneva espliciti inviti a interferire negli affari interni della Libia", ha detto Misbah Ouhida, secondo vicepresidente del parlamento libico, in una nota.

Ouhida ha definito le osservazioni del presidente greco "una chiara violazione della sovranità nazionale".

"Nessun Paese ha il diritto di dettare alla Libia se cancellarli"

Ha affermato il suo rispetto per "i principi di buon vicinato e per relazioni bilaterali basate sul reciproco rispetto".

"La Libia è uno Stato pienamente sovrano e solo essa conosce i suoi interessi supremi e come proteggerli", ha detto, respingendo "qualsiasi forma di interferenza nelle decisioni sovrane della Libia o qualsiasi tentativo da parte di un attore esterno di imporle direttive politiche".

L'accordo riguarda la delimitazione delle frontiere marittime tra Libia e Türkiye. La Grecia sostiene che l'intesa costituisca un "attacco" alla sua zona economica esclusiva.

Riguardo all'accordo con la Türkiye, Ouhida ha affermato che gli accordi conclusi dallo Stato "sono decisioni sovrane regolate dal diritto e dalle norme internazionali, e nessun Paese ha il diritto di dettare alla Libia se ratificarli, abbandonarli o cancellarli".

Ha esortato "la parte greca a esercitare moderazione, a rispettare la sovranità della Libia e a cessare i tentativi di interferire negli affari interni libici".