I leader dell’Eurasia si riuniranno a San Pietroburgo, in Russia, nei prossimi due giorni per incontri separati degli organismi chiave dell’integrazione regionale.
Il Cremlino ha dichiarato sabato che il presidente russo Vladimir Putin si recherà a San Pietroburgo domenica per partecipare a una riunione del Consiglio economico supremo eurasiatico, durante la quale saranno affrontate le questioni attuali dell’Unione economica eurasiatica (EAEU).
«In particolare, è prevista la firma di un accordo di libero scambio tra l’Unione economica eurasiatica e la Repubblica di Indonesia», si legge in una dichiarazione del Cremlino.
Putin parteciperà inoltre lunedì al tradizionale incontro informale dei leader della Comunità degli Stati Indipendenti (CSI).
Numerosi leader regionali sono già arrivati in Russia per uno o entrambi gli incontri, tra cui il presidente uzbeko Shavkat Mirziyoyev, il presidente kirghiso Sadyr Japarov e il presidente bielorusso Alexander Lukashenko.
Tra gli altri attesi figurano il presidente kazako Kassym-Jomart Tokayev e il primo ministro armeno Nikol Pashinyan.
Citando il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, l’agenzia di stampa statale russa RIA ha riferito domenica che Putin terrà incontri separati con Pashinyan e con il presidente azero Ilham Aliyev a margine del vertice informale della CSI. L’Azerbaigian non ha ancora confermato ufficialmente la partecipazione di Aliyev.
Cooperazione tra gli ex membri sovietici
La CSI è stata istituita nel 1991, dopo lo scioglimento dell’Unione Sovietica, con l’obiettivo di promuovere la cooperazione nei settori economico, politico e della sicurezza.
I suoi membri a pieno titolo sono Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan, Moldavia, Russia, Tagikistan e Uzbekistan, mentre il Turkmenistan ha lo status di membro associato.
La Moldavia ha sospeso la sua partecipazione alle riunioni della CSI nel 2022.
Nel frattempo, l’EAEU è stata costituita sulla base di un trattato firmato nel maggio 2014 ed entrato in vigore nel gennaio 2015.
I suoi membri sono Armenia, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan e Russia.

















