La Procura Generale di Istanbul ha avviato un’indagine in merito alla detenzione di 24 cittadini turchi durante l’attacco israeliano in acque internazionali contro la Flottiglia Globale Sumud, diretta a Gaza.
In una dichiarazione diffusa giovedì, la Procura ha annunciato che l’inchiesta riguarda il fermo dei cittadini turchi a seguito dell’operazione condotta dalla marina israeliana contro la flottiglia, che trasportava aiuti umanitari destinati alla popolazione di Gaza.
L’indagine viene condotta con le accuse di “privazione della libertà personale”, “dirottamento o sequestro di mezzi di trasporto”, “rapina aggravata”, “danneggiamento di beni” e “maltrattamenti”, nel quadro della Convenzione ONU sul Diritto del Mare, dell’articolo 15 del Codice di Procedura Penale e degli articoli 12 e 13 del Codice Penale turco relativi alla giurisdizione.
223 attivisti internazionali arrestati
Secondo quanto dichiarato dagli organizzatori giovedì, un totale di 223 attivisti internazionali presenti nel convoglio umanitario diretto a Gaza sono stati arrestati dalle forze israeliane.
La Flottiglia Globale Sumud ha confermato che, a partire da mercoledì notte, 15 imbarcazioni sono state attaccate dalle forze israeliane, aggiungendo che altre otto potrebbero essere state colpite o trovarsi ancora sotto attacco.
La Flottiglia ha diffuso su Instagram i nomi e le nazionalità dei 223 attivisti fermati. Nel frattempo, il tracker della Flottilla ha indicato che 20 imbarcazioni sono state oggetto di attacco israeliano, mentre 24 stanno ancora proseguendo il loro viaggio verso Gaza.
Israele impone da 18 anni un blocco alla Striscia di Gaza, abitata da circa 2,4 milioni di persone, e nel mese di marzo ha ulteriormente inasprito l’assedio chiudendo i valichi di frontiera e bloccando la consegna di cibo e medicinali, esponendo l’area al rischio di carestia.
Dall’ottobre 2023, i bombardamenti israeliani hanno causato la morte di oltre 66.000 palestinesi, per lo più donne e bambini. L’ONU e le organizzazioni per i diritti umani hanno ripetutamente avvertito che la regione è ormai divenuta invivibile, con fame e malattie in rapida diffusione.