Medico israeliano definisce l'uccisione dei palestinesi "medicina preventiva"
POLITICA
3 min di lettura
Medico israeliano definisce l'uccisione dei palestinesi "medicina preventiva"Le dichiarazioni disumane e inneggianti al genocidio di Amos Sabo, un medico israeliano di alto livello e capitano in pensione dell’esercito, hanno suscitato una vasta ondata di indignazione.
In a textbook incitement to genocide case, a senior Israeli doctor described Palestinians as a “virus” and said he wanted to join in their elimination as “preventive medicine”
22 maggio 2025

Un noto medico israeliano ha definito i palestinesi un "virus", affermando di voler partecipare personalmente alla loro eliminazione e descrivendo tale azione come "medicina preventiva", provocando forti reazioni.

Il dottor Amos Sabo, specialista in chirurgia e medico di terapia intensiva in pensione, affiliato al Galilee Medical Center e ai Servizi Sanitari Maccabi, ha elogiato i soldati israeliani per aver "ucciso decine di terroristi", aggiungendo:
"Ho chiesto di partecipare alle operazioni di eliminazione, come medico, nell’ambito della medicina preventiva."

Il suo post sulla piattaforma X ricordava il linguaggio incitante al genocidio storicamente utilizzato per giustificare omicidi di massa:
"Dopotutto, stiamo parlando dell'eliminazione di virus e altri disgustosi parassiti."

Queste dichiarazioni hanno provocato sconcerto e dato origine a una valanga di denunce etiche e condanne online.
Secondo i media locali, sono state presentate almeno 18 denunce ufficiali ai Servizi Sanitari Maccabi e all'Associazione Medica Israeliana.

I Servizi Sanitari Maccabi sono uno dei principali fornitori pubblici di sanità in Israele e forniscono assistenza medica a tutti i residenti del Paese, inclusi i cittadini palestinesi israeliani.

In precedenza, nell’agosto 2024, Amos aveva invocato la "distruzione" di Gaza sulla piattaforma X, affermando: "Non c’è nessuno là dentro che non sia coinvolto."

Un modello di attività estremista di lunga data

Non è la prima volta che Sabo è oggetto di critiche dall’opinione pubblica. Nel 2023, ha partecipato a proteste contro il governo con un fucile M-16.
Indossava una maglietta con il volto del Primo Ministro Benjamin Netanyahu e la scritta: "Tu sei il nostro primo ministro". I manifestanti lo hanno accusato di intimidazione, portando a un'udienza giudiziaria dove è emerso che portava apertamente un’arma assegnatagli dall’esercito israeliano.

Durante l’udienza, Sabo ha dichiarato di essere in congedo come riservista attivo e di ritenere legale il proprio comportamento. Ha affermato di non avere un posto dove conservare l’arma e di portarla regolarmente al cinema e nei centri commerciali.
" Nessuno si sente minacciato", ha detto. "La loro minaccia deriva dal profondo odio che provano per il primo ministro."

La polizia ha dichiarato che lo status di riservista consente tecnicamente il possesso dell'arma, ma i critici sottolineano che i regolamenti militari israeliani vietano ai riservisti di portare armi alle manifestazioni politiche.

Incitamento al genocidio

Uno dei documenti fondamentali dell’etica medica, la Dichiarazione di Ginevra, Impegna i medici a servire l’umanità di mostrare il massimo rispetto per la vita umana. Le dichiarazioni rilasciate da Sabo risultano in evidente contrasto con questi principi.

L’Ufficio Etico dell’Associazione Medica Israeliana, attualmente impegnato nell’esame delle denunce ricevute, ha espresso una ferma condanna nei confronti di tali affermazioni.

Un portavoce dell’esercito israeliano ha riferito che il post pubblicato da Sabo è stato rimosso e che lo stesso è stato convocato per un incontro con il comandante della sua unità, al fine di valutare eventuali provvedimenti disciplinari.

I Servizi Sanitari Maccabi, al momento, non hanno rilasciato alcuna dichiarazione pubblica in merito alla vicenda.

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