CULTURA
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Oltre 400 altri artisti hanno aderito alla campagna "No Music for Genocide"
Massive Attack e Carole King hanno partecipato alla campagna per ritirare le loro opere dalle piattaforme digitali israeliane e stanno incoraggiando anche le grandi case discografiche a compiere lo stesso passo.
Oltre 400 altri artisti hanno aderito alla campagna "No Music for Genocide"
Tra i firmatari figurano nomi importanti come la band britannica Massive Attack, il gruppo scozzese Primal Scream e il gruppo indie americano Japanese Breakfast. / Reuters
19 settembre 2025

Oltre 400 cantanti e artisti in tutto il mondo hanno annunciato la loro partecipazione al boicottaggio culturale che mira a ritirare le loro opere dalle piattaforme digitali israeliane. Il boicottaggio ha lo scopo di reagire al genocidio in corso contro i palestinesi a Gaza.

Le immagini di persone affamate sotto gli attacchi israeliani, specialmente dei bambini, hanno aumentato l'indignazione globale rafforzando anche gli appelli all'azione.

Secondo quanto riportato da Haaretz, l'iniziativa lanciata con lo slogan "No Music for Genocide" (Niente Musica per il Genocidio) invita gli artisti a ritirare le loro opere dalle piattaforme israeliane.

Tra coloro che hanno firmato il boicottaggio figurano nomi di spicco come il gruppo britannico Massive Attack, il gruppo scozzese Primal Scream, il collettivo indie americano Japanese Breakfast, la cantautrice statunitense Carole King, la pop star giapponese Rina Sawayama e l'artista danese MØ.

Rifiutare il lavaggio dell’arte

Nella dichiarazione degli organizzatori della campagna è stato sottolineato che il boicottaggio mira a costringere le grandi case discografiche come Sony, Universal e Warner a ripetere le misure adottate dopo l'invasione russa dell'Ucraina e ad applicare sanzioni simili a Israele.

Nella dichiarazione in cui si afferma "La cultura da sola non può fermare le bombe", si legge: "Tuttavia, la cultura può contribuire a rifiutare la pressione politica, influenzare l'opinione pubblica verso la giustizia e impedire che qualsiasi paese o azienda che commette crimini contro l'umanità venga ripulito e normalizzato attraverso l'arte."

Il boicottaggio è visto come parte dell'ondata di proteste, azioni culturali, sportive e artistiche organizzate in tutto il mondo contro la continuazione degli attacchi israeliani a Gaza.