La Francia ha iniziato lunedì a restituire alla Mongolia lo scheletro di un dinosauro di 70 milioni di anni, saccheggiato dal Deserto del Gobi e sequestrato dalla dogana francese circa dieci anni fa. Il Tarbosaurus baatar, una specie rara e considerata il “cugino asiatico” del Tyrannosaurus rex, era stato trafugato passando per la Corea del Sud e intercettato nel 2015 nella cittadina di Gannat, nel centro del Paese.
La ministra dei Conti pubblici, Amélie de Montchalin, si prepara a consegnare ufficialmente lo scheletro insieme ad altri trenta fossili, tra cui alcune uova di dinosauro. La funzionaria doganale Sophie Hocquerelle ha dichiarato a France 2 che si tratta di “un esemplare completo di Tarbosaurus, stimato intorno ai 700.000 euro al momento del sequestro, ma il mercato è cresciuto molto da allora”, aggiungendo che oggi il valore potrebbe essere raddoppiato o triplicato.
Hocquerelle ha definito il ritrovamento “una scoperta straordinaria”.
Il Tarbosaurus baatar, che durante il tardo Cretaceo vagava in Asia e si estinse 65 milioni di anni fa, non è mai stato rinvenuto al di fuori del continente. Un elemento che rende particolarmente significativa la sua restituzione alla Mongolia.
Da anni il Paese cerca di recuperare i fossili scomparsi dal Deserto del Gobi, una regione che, sin dalla scoperta delle prime uova di dinosauro da parte dell’esploratore Roy Chapman Andrews un secolo fa, è diventata un obiettivo sia per i paleontologi sia per i trafficanti.
La legislazione mongola vieta l’esportazione di fossili senza un’autorizzazione esplicita, e gli esemplari rinvenuti all’estero vengono generalmente restituiti.
Il caso è emerso in un periodo in cui l’attenzione globale sul traffico di fossili è aumentata, anche a causa di vendite eclatanti come l’asta record del triceratopo organizzata a Parigi nel 2021, durante la quale un esemplare di otto metri è stato aggiudicato per 6,6 milioni di euro.
















