Raid israeliano in Siria nonostante l'appello di Trump
L'incursione oltre confine rappresenta l'ultimo episodio della campagna di attacchi che Israele porta avanti da mesi nel sud della Siria, nonostante l'appello di Washington al dialogo e gli avvertimenti contro un'ulteriore escalation.
Israele ha condotto martedì un nuovo raid oltre confine nel sud della Siria, facendo esplodere un avamposto militare abbandonato a Quneitra, nonostante gli appelli alla moderazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
L'emittente pubblica siriana Alikhbariya ha riferito che due carri armati israeliani e dieci veicoli militari sono entrati nel villaggio di Samdaniya Sharqiya, nella campagna meridionale di Quneitra, demolendo la postazione abbandonata.
Non sono ancora giunti commenti da parte dell'esercito israeliano o delle autorità siriane in merito all'attacco.
Ignorare gli avvertimenti di Trump
L'attacco è avvenuto a meno di 24 ore da incursioni israeliane simili contro due villaggi vicini, parte di uno schema di assalti quasi quotidiani che da mesi colpiscono il sud della Siria.
Lunedì Trump aveva lanciato un appello alla moderazione, affermando che "è molto importante che Israele mantenga un dialogo forte e autentico con la Siria e che nulla ostacoli la trasformazione della Siria in uno Stato prospero".
Trump ha elogiato il presidente siriano Ahmed Shara per il suo "impegno attento" verso la pace, definendo il momento "un'opportunità storica".
Secondo i dati del governo siriano, da dicembre 2024 Israele ha condotto oltre 1.000 attacchi aerei e più di 400 incursioni terrestri nelle province meridionali.
Dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad lo scorso anno, Israele ha inoltre assunto il controllo della zona cuscinetto monitorata dalle Nazioni Unite, ampliando il proprio dominio sulle Alture del Golan occupate, in violazione dell'Accordo di Disimpegno delle Forze del 1974.