Le donne transgender saranno escluse da tutti gli eventi olimpici femminili dopo una revisione scientifica

Nuova politica prevede di porre fine alle linee guida che consentono agli atleti transgender di competere con livelli ridotti di testosterone, citando la "protezione della categoria femminile".

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An announcement could come as early as February, during an IOC session before the Milan-Cortina Winter Games.

Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) si sta preparando a vietare alle donne transgender di competere nelle categorie femminili in tutti gli sport olimpici a seguito di una «revisione scientifica» sui vantaggi fisici legati alla pubertà maschile, ha riferito The Times.

Secondo il quotidiano britannico, la nuova politica, che dovrebbe essere annunciata all'inizio del prossimo anno sotto la presidenza di Kirsty Coventry, arriva dopo le conclusioni che i vantaggi fisici dell'essere nati maschi «permangono anche dopo la soppressione del testosterone.»

La revisione è stata presentata la settimana scorsa a Losanna, in Svizzera, dalla dottoressa Jane Thornton, medico canadese specializzato in medicina dello sport, direttore medico e scientifico del CIO e ex canottiera olimpica.

«È stata una presentazione molto scientifica, fattuale e non emotiva che ha esposto in modo chiaro le prove», ha detto a The Times una fonte presente alla riunione, aggiungendo che il riscontro da parte dei membri del CIO è stato «estremamente positivo.»

Le nuove regole sostituirebbero le precedenti linee guida del CIO che permettevano agli atleti transgender di competere con livelli ridotti di testosterone, un quadro che lasciava le decisioni di idoneità alle singole federazioni sportive.

Coventry, ex nuotatrice olimpica dello Zimbabwe entrata in carica quest'anno, ha detto che l'approccio del comitato mira a «porre l'accento sulla protezione della categoria femminile» mantenendo al contempo un «approccio scientifico» in coordinamento con le federazioni internazionali.

Le Olimpiadi sono al centro dei dibattiti

Il dibattito sull'idoneità delle persone transgender è stato molto visibile nelle recenti competizioni olimpiche.

Alle Olimpiadi di Parigi 2024, la pugile italiana Angela Carini ha abbandonato il suo incontro dopo 46 secondi contro l'algerina Imane Khelif, che era stata squalificata dai mondiali femminili dell'anno precedente per non aver superato i test di idoneità di genere.

Carini ha detto di temere per la sua sicurezza dopo essere stata colpita con forza ed è scoppiata in lacrime al termine del match, mentre Khelif ha sostenuto di essere salita sul ring «per l'oro.» Il CIO ha confermato che sia Khelif sia la taiwanese Lin Yu-Ting rispettavano i suoi regolamenti di ammissione nonostante le precedenti squalifiche.

Si prevede inoltre che la politica affronterà la questione degli atleti con differenze dello sviluppo sessuale (DSD), dopo i dibattiti che hanno coinvolto concorrenti come l'algerina Imane Khelif e la taiwanese Lin Yu-Ting, che hanno vinto medaglie d'oro a Parigi 2024 nonostante le controversie sull'idoneità.

Discussioni simili si sono verificate anche in altri sport. World Aquatics e World Athletics hanno vietato alle donne transgender di competere nelle categorie femminili, e a febbraio l'ex presidente statunitense Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che vieta alle donne transgender di partecipare a sport di base, scolastici e universitari in America, minacciando inoltre di negare i visti agli atleti transgender che mirano alle Olimpiadi del 2028.

Finora una sola donna apertamente transgender, la sollevatrice neozelandese Laurel Hubbard, ha mai partecipato a un'Olimpiade, non riuscendo a registrare una prova valida a Tokyo 2020.

Un annuncio potrebbe arrivare già a febbraio, durante una sessione del CIO prima dei Giochi invernali di Milano-Cortina, previo esame legale finale delle nuove regole.