Il CEO di Nvidia: la Cina vincerà la corsa all’intelligenza artificiale

Il CEO di Nvidia, Jensen Huang, afferma che i Paesi occidentali, compresi gli Stati Uniti e il Regno Unito, stanno rimanendo indietro a causa dello scetticismo che ancora circonda l’intelligenza artificiale.

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(FILE) NVIDIA CEO Jensen Huang introduces an "Industrial AI Cloud" project during a press conference in Berlin, Germany, November 4, 2025.

Il CEO di Nvidia, Jensen Huang, ha dichiarato che la Cina vincerà la prossima corsa allo sviluppo dell’intelligenza artificiale, invitando Washington ad accelerare i propri sforzi in questo campo.

In un’intervista concessa al Financial Times, il dirigente della società statunitense di semiconduttori ha sottolineato che le sovvenzioni energetiche di Pechino stanno potenziando la produzione di chip avanzati necessari per sostenere le tecnologie di intelligenza artificiale.

Il quotidiano britannico ha riportato che, durante un evento tenutosi mercoledì a Londra, Huang ha affermato: «La Cina vincerà la corsa all’intelligenza artificiale».

In un post pubblicato sulla piattaforma X, Huang ha inoltre ribadito: «Come dico da tempo, la Cina è solo a pochi nanosecondi di distanza dagli Stati Uniti nel campo dell’intelligenza artificiale».

Il CEO ha aggiunto che per gli Stati Uniti è vitale conquistare e sostenere gli sviluppatori di tutto il mondo per assicurarsi un vantaggio decisivo in questa competizione globale.

Con sede in California, Nvidia è diventata la scorsa settimana la prima azienda al mondo a raggiungere una capitalizzazione di 5.000 miliardi di dollari, anche se il suo valore di mercato è successivamente sceso a circa 4,7 trilioni.

Attualmente, i chip avanzati prodotti da Nvidia — utilizzati per addestrare e gestire sistemi di intelligenza artificiale generativa — non vengono venduti in Cina, a causa delle restrizioni imposte da Washington per motivi di sicurezza nazionale e delle limitazioni decise dal governo cinese.

Scetticismo verso l’intelligenza artificiale

La Casa Bianca ha dichiarato all’inizio di questa settimana di non essere ancora disposta a consentire a Nvidia di vendere in Cina il suo avanzato chip Blackwell, citando il rischio che tale tecnologia possa offrire a Pechino un vantaggio militare.

Jensen Huang, che da tempo invita Washington ad allentare le restrizioni sulle esportazioni di chip verso la Cina, ha affermato che questa politica finisce solo per favorire lo sviluppo delle tecnologie locali cinesi.

In un’intervista rilasciata mercoledì al Financial Times, Huang ha criticato anche le nuove normative sull’intelligenza artificiale introdotte da diversi stati americani, sottolineando che in Cina il governo sovvenziona i costi energetici per sostenere la crescita del settore tecnologico.

Secondo Huang, i Paesi occidentali, come gli Stati Uniti e il Regno Unito, stanno perdendo terreno a causa dello scetticismo che ancora circonda l’intelligenza artificiale.