Sánchez invita il mondo a “far sentire la propria voce” per i palestinesi

Sanchez esorta a una "vera pace" e giustizia per i palestinesi durante la visita del Presidente palestinese Mahmoud Abbas a Madrid.

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Abbas ha ringraziato la Spagna per aver riconosciuto lo Stato di Palestina a maggio 2024. / AFP

Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez, durante il suo incontro con il presidente palestinese Mahmoud Abbas, ha invitato la comunità internazionale a “far sentire la propria voce” affinché la difficile situazione in cui si trovano i palestinesi non venga dimenticata.

Intervenendo mercoledì al Palazzo della Moncloa, in occasione della Giornata dei Diritti Umani, Sánchez ha definito la ricorrenza altamente simbolica, richiamando l’attenzione sull’anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e ribadendo che la dignità umana è “un valore incondizionato, unico e non negoziabile”.

Ribadendo il sostegno di Madrid alla soluzione dei due Stati, Sánchez ha affermato che questa rappresenta “l’unica soluzione possibile” al conflitto israelo-palestinese, sottolineando che il recente cessate il fuoco deve essere “reale, non immaginario”, e che gli attacchi contro i civili devono cessare.

Accanto ad Abbas, a Madrid, il premier ha dichiarato che “il 2025 è stato un anno terribile per il popolo palestinese, con nove case su dieci a Gaza ormai inabitabili e migliaia di vite e famiglie spazzate via”.

Richiamando le stime delle Nazioni Unite, Sánchez ha dichiarato che in tutta la regione si trovano oltre 50 milioni di tonnellate di macerie, sottolineando che la ricostruzione materiale sarà possibile con il tempo, ma che la vera sfida sarà “ricostruire la speranza” e garantire che la pace non resti “una breve parentesi tra due guerre”.

“Una pace sincera deve poggiare sulla giustizia”

Avvertendo che il cessate il fuoco non ha posto fine alle sofferenze dei civili, Sánchez ha dichiarato: “Ancora oggi, dopo l’annuncio del cessate il fuoco, i palestinesi di Gaza continuano a subire attacchi… Una pace sincera deve poggiare sulla giustizia. I responsabili di questo genocidio, in un modo o nell’altro, prima o poi dovranno rendere conto delle loro azioni”.

Sánchez ha inoltre affermato che Spagna e Palestina “cammineranno sempre mano nella mano”, auspicando che la visita di Abbas contribuisca a costruire ponti, a cercare soluzioni nel quadro del diritto internazionale e a rafforzare i legami tra i due Paesi.

Da parte sua, Abbas ha ringraziato la Spagna per aver riconosciuto lo Stato di Palestina nel maggio 2024, elogiando la leadership di Madrid nella creazione di una coalizione internazionale volta ad ampliare il riconoscimento della Palestina e chiedendo la fine della violenza a Gaza e nella Cisgiordania occupata.

In Spagna, dove il sostegno alla causa palestinese è forte, il governo è stato tra i più espliciti in Europa nelle critiche alla guerra condotta da Israele a Gaza.

Dall’ottobre 2023, le forze israeliane hanno ucciso oltre 70.000 persone — in gran parte donne e bambini — e ferito circa 171.000 altre.

Secondo l’Ufficio Media del Governo di Gaza, dal cessate il fuoco almeno 386 persone sono state uccise dal fuoco dell’esercito israeliano e 980 sono rimaste ferite.