Secondo quanto riportato venerdì dall'emittente pubblica israeliana KAN, Israele ha dichiarato di stare valutando un'escalation militare in Libano, adducendo come motivazione le presunte attività del gruppo libanese Hezbollah di potenziare la propria capacita’.
Giovedì Netanyahu ha convocato una breve riunione di sicurezza per discutere degli sviluppi in Libano. Il rapporto afferma che sono state prese in considerazione le accuse secondo cui Hezbollah starebbe cercando di ricostruire la propria capacità offensiva e difensiva.
Un alto funzionario israeliano ha dichiarato all'emittente che “Hezbollah è riuscito a ricostruire parzialmente la propria infrastruttura militare”, aggiungendo che ciò costituisce “una violazione diretta dell'attuale accordo di sicurezza con il Libano”.
Altre fonti israeliane hanno affermato che Hezbollah “negli ultimi mesi ha contrabbandato centinaia di razzi a corto raggio dalla Siria al Libano” e sta cercando di ricostruire la propria struttura di comando.
Israele, tuttavia, non ha fornito prove o informazioni di intelligence credibili a sostegno delle sue accuse. In passato, le forze israeliane hanno fatto affermazioni simili senza offrire prove per giustificare attacchi a Gaza, in Libano e in Siria.
Hezbollah non ha ancora rilasciato alcuna dichiarazione in merito alle accuse di Israele.
Gli sviluppi avvengono in un contesto di crescenti tensioni lungo il confine, dove l'esercito israeliano ha intensificato i raid aerei nel sud del Libano, nonostante un cessate il fuoco dichiarato dalla fine del 2024, insieme ad attacchi quasi quotidiani all'interno del territorio libanese.
L'esercito israeliano ha ucciso più di 4.000 persone e ferito circa 17.000 nei suoi attacchi contro il Libano, iniziati nell'ottobre 2023 e trasformati in un attacco su vasta scala nel settembre 2024.
Un cessate il fuoco tra Libano e Israele è stato raggiunto nel novembre 2024. L'esercito israeliano avrebbe dovuto ritirarsi dal sud del Libano a gennaio di quest'anno, ma si è ritirato solo parzialmente e continua a mantenere una presenza militare in cinque avamposti di confine.
