L'ex presidente georgiano Saakashvili chiede a Zelensky di includerlo nello scambio di prigionieri
Saakashvili sta scontando la pena in Georgia per accuse di abuso di potere e ingresso illegale nel Paese.
L'ex presidente georgiano Mikheil Saakashvili, attualmente in detenzione, ha chiesto al presidente ucraino Volodymyr Zelensky di essere inserito nella lista degli scambi come "prigioniero civile di guerra".
Dopo essere stato nuovamente trasferito da una clinica a un carcere in Georgia, Saakashvili ha pubblicato giovedì un appello su Facebook, ricordando di essere cittadino ucraino, ex governatore della regione di Odessa e presidente del Consiglio nazionale per le riforme dell'Ucraina.
Ha chiesto a Zelensky di riconoscergli tale status, sostenendo di essere "illegalmente detenuto" dal "regime filorusso" georgiano.
L'appello è giunto dopo che il Servizio penitenziario speciale georgiano ha annunciato il suo ritorno nel carcere di Rustavi, dichiarando che le sue condizioni di salute erano "soddisfacenti".
Saakashvili ha contestato fermamente la decisione, affermando di essere stato costretto a tornare sotto la supervisione dello stesso personale carcerario che, a suo dire, lo aveva avvelenato nel marzo 2022.
Saakashvili ha lasciato la Georgia nel 2013 ed è stato successivamente condannato in contumacia per accuse che definisce "politicamente motivate".
Il suo drammatico ritorno in Georgia nell'ottobre 2021 ha portato immediatamente all'arresto. Durante la detenzione, le sue condizioni di salute si sono gravemente deteriorate e nel maggio 2022 è stato trasferito in una clinica di Tbilisi per ricevere cure mediche.
Saakashvili dovrebbe rimanere in carcere fino al 2034.
Sta scontando la pena per condanne legate ad abuso di potere e ingresso illegale nel Paese, accuse che continua a definire politicamente motivate.
L'indagine per ingresso illegale è stata aperta il 1° ottobre 2021, dopo che Saakashvili era stato arrestato per essere rientrato clandestinamente in Georgia dall'Ucraina nella notte tra il 28 e il 29 settembre, alla vigilia delle elezioni locali del 2021.