Gli Stati Uniti propongono di ripristinare i flussi energetici russi come parte del quadro di pace per l'Ucraina
Il Wall Street Journal riferisce che il piano prevede l'utilizzo dei beni russi congelati per la ricostruzione, concedendo alle aziende statunitensi l'accesso a settori chiave dell'economia russa.
L'amministrazione Trump ha proposto di ripristinare i flussi energetici russi come parte di un piano più ampio per la ricostruzione dell'Ucraina e la reintegrazione della Russia nell'economia globale, ha riportato il Wall Street Journal.
Secondo il rapporto pubblicato mercoledì, i piani sono stati articolati in appendici allegate a proposte di pace condivise con controparti europee nelle scorse settimane.
Le proposte prevedono che le società statunitensi possano accedere a circa 200 miliardi di dollari di fondi statali russi congelati per finanziare progetti in Ucraina, incluso un grande centro dati che sarebbe alimentato dall'energia della centrale nucleare di Zaporizhzhia, controllata dalla Russia.
Il quadro prevede anche l'ingresso di imprese statunitensi in settori russi chiave, tra cui l'estrazione di terre rare e l'esplorazione petrolifera artica, oltre alla riapertura delle forniture energetiche russe verso l'Europa occidentale e i mercati globali.
Alcuni funzionari europei che hanno esaminato i documenti hanno messo in dubbio quanto seri siano tali proposte, con uno che le ha paragonate alla precedente suggestione del presidente statunitense Donald Trump di trasformare Gaza in una località in stile Riviera.
Un altro funzionario europeo ha inoltre paragonato gli accordi energetici proposti tra USA e Russia a un'intesa economica in stile «Yalta».
Il rapporto aggiunge che i funzionari europei vogliono utilizzare i beni russi congelati in Europa per prestare all'Ucraina denaro destinato all'acquisto di armi essenziali e al funzionamento del governo.
I funzionari europei hanno detto che il piano statunitense rischia di mettere in secondo piano la strategia europea di sostegno all'Ucraina e di mantenere la Russia isolata economicamente, spingendo le capitali europee a muoversi in fretta prima che Washington ne definisca i termini.
I funzionari statunitensi hanno invece sostenuto che il piano europeo esaurirebbe i fondi russi congelati, mentre l'approccio americano coinvolgerebbe importanti finanziatori statunitensi per far crescere il fondo, potenzialmente portandolo a circa 800 miliardi di dollari.