Ministri turchi e capo dell'intelligence terranno colloqui con il Presidente siriano in mezzo a legami in crescita

La delegazione turca guidata dal Ministro degli Esteri Hakan Fidan condurrà una revisione approfondita delle relazioni tra Türkiye e Siria nell'ultimo anno.

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Hakan Fidan, Yasar Guler e Ibrahim Kalin sono ricevuti dal Presidente siriano Ahmed al Sharaa a Damasco, il 13 marzo 2025 [ARCHIVIO]. / AA

Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, il ministro della Difesa Yasar Guler e il capo dell'intelligence nazionale Ibrahim Kalin incontreranno il presidente siriano Ahmed al Sharaa durante una visita di alto livello a Damasco il 22 dicembre.

Secondo fonti del ministero degli Esteri, la delegazione turca esaminerà l'andamento delle relazioni tra Türkiye e Siria nell'ultimo anno, in particolare nei settori politico, economico e della sicurezza. I colloqui si svolgeranno nel periodo successivo al primo anniversario della rivoluzione dell'8 dicembre, che ha segnato la caduta del regime di Assad. Le fonti hanno affermato che gli incontri si concentreranno anche sul processo di attuazione del Memorandum del 10 marzo, strettamente legato alle priorità di sicurezza nazionale di Türkiye. Il 10 marzo la presidenza siriana ha annunciato la firma di un accordo per l'integrazione del gruppo terroristico SDF/YPG nelle istituzioni statali, ribadendo l'unità territoriale del Paese e respingendo ogni tentativo di divisione.

Inoltre, è previsto che si discutano i rischi per la sicurezza emergenti nel sud della Siria nel contesto dell'aggressione in corso da parte di Israele. Sarà inoltre affrontata la cooperazione per prevenire una possibile resurrezione di Daesh. In questo quadro, i colloqui tratteranno gli sforzi congiunti per contrastare i tentativi del gruppo terroristico di sfruttare eventuali fragilità nel teatro siriano, tenendo conto anche della recente adesione della Siria alla Coalizione Internazionale per il Combattimento di Daesh.

Oltre alle questioni di sicurezza, le parti dovrebbero esaminare progetti bilaterali finalizzati alla ricostruzione della Siria e valutare iniziative per sostenere gli sforzi di rafforzamento delle capacità del governo siriano. Il viceministro degli Esteri Nuh Yilmaz, nominato ambasciatore di Türkiye a Damasco, si recherà anch'egli nella capitale siriana in occasione della visita.

Incontri in formato 3+3

Nel corso dell'ultimo anno, dopo la caduta del regime di Assad, le relazioni tra Türkiye e Siria hanno accelerato in più ambiti, con opportunità storiche per la cooperazione bilaterale e regionale, in particolare in materia di sicurezza ed economia.

Sostenendo gli sforzi per sanare le ferite dell'ormai quasi quindicennale conflitto siriano, Türkiye ha inoltre lavorato per fare in modo che le nuove opportunità di cooperazione contribuiscano alla stabilità e alla sicurezza della Siria, nel rispetto degli interessi di entrambi i Paesi.

Il ministro Fidan ha visitato la Siria per la prima volta il 22 dicembre 2024, poco dopo il crollo del regime. Da allora le visite reciproche ad alto livello sono proseguite senza interruzione, riflettendo l'atmosfera positiva del nuovo periodo.

Gli incontri tenuti nel formato 3+3 — che riuniscono i ministri degli Esteri, i ministri della Difesa e i capi dei servizi di intelligence di entrambi i Paesi — hanno svolto un ruolo chiave in questo processo. In questo contesto il ministro degli Esteri siriano Asaad Hassan al Shaibani ha visitato Türkiye il 15 gennaio, guidando una delegazione di alto livello per colloqui con il ministro Fidan, il ministro Güler e il capo dell'intelligence Kalin. La delegazione turca ha poi effettuato una visita di lavoro in Siria il 13 marzo 2025, seguita da un altro incontro ad alto livello ad Ankara il 12 ottobre 2025, durante il quale sono state discusse la cooperazione in materia di sicurezza e gli sviluppi regionali.

La visita a Damasco dovrebbe contribuire ulteriormente a consolidare il partenariato in evoluzione tra i due vicini, nel tentativo di affrontare le sfide di sicurezza comuni e promuovere la ricostruzione e la stabilità in Siria.